
Per paradosso, sotterfugi ed espedienti la morte per farsa costituisce uno dei filoni principali attorno a cui vediamo dipanarsi le vicende delle brevi ed esilaranti Cantate eduardiane.
Il gioco ruota attorno a due decessi, per finta e per il vero, che si realizzano in un ambiente per solito dimesso in cui personaggi di fiera povertà imbastiscono trame ai limiti del sospettabile per l'esercizio quotidiano della sopravvivenza.
Il cilindro è il copricapo eterno e miracoloso che il protagonista indossa per le sue magie quotidiane: intimidire i creditori, raggirare i malcapitati, impressionare gli sprovveduti già compromessi nell'equilibrio mentale dalla presenza, nell'alcova dell'occasionale incontro amoroso, di un morto che si saprà per finta; in I morti non fanno paura si assiste alla scena di cordoglio; la sola e confortevole camera che ha ospitato il morto è in uso da un affittuario viaggiatore di commercio, che all'improvviso vi fa ritorno, per giunta ammalato e bisognoso di ricovero.
Invenzioni drammaturgiche e situazioni comiche segnano questo incontro con Eduardo.
Regia
di Alfonso Santagata
Interpreti principali
due atti unici di Eduardo De Filippo
Compagnia
Compagnia Katzenmacher
Via Benedetto Cairoli, 53 - 26041 Casalmaggiore (CR)