
Fine pasto. Avanzi di conversazione. Discorsi vacui su se stessi, sulla danza, su niente. Se sono squallidi non importa, loro ci sono dentro e ridono molto. Le giunture si muovono accompagnando le chiacchiere, avvicinando i bicchieri alla bocca per ingerire qualcosa che faccia digerire ciò che è sempre più indigesto. Hi hi, che ridere. Ecco il loro Basso Ostinato. Un dialogo “basso”, con scorie di movimenti e resti di risate, a cui ostinatamente ritornano. Non possono far altro, perché non c’è altro. Dove inizia e dove finisce uno spettacolo di Caterina Sagna? E quali i confini tra teatro, danza, musica, parola, gesto? Da quando ha abbandonato uno stile coreografico rarefatto e stilizzato, in effetti lei attraversa i generi con ironia, in un teatro-danza spinto fino alla provocazione: ma secondo la stampa francese Basso ostinato è il suo spettacolo più brillante, una "farsa crudele" (Le Monde), da "morire dal ridere" (Liberation). “Il bellissimo Basso ostinato (…) un’ingegnosa dimostrazione di come si possa fare danza praticamente su tutto, compreso il bla bla più vacuo e greve” (Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore).
Coreografia
Caterina Sagna
Interpreti principali
Alessandro Bernardeschi, Antonio Montanile, Mauro Paccagnella
Compagnia
Compagnia Caterina Sagna, Produzione Association Next
Note
Grand Prix du Syndacat de la Critique
Via Benedetto Cairoli, 53 - 26041 Casalmaggiore (CR)