
In questo spettacolo Moscato, uno dei grandi autori del teatro italiano, usa materiali differenti, per tono, emotività linguistica ed espressiva che interagiscono per farci un discorso sulla maschera; i suoi poteri magici e le sue significazioni. E allora scopriamo quanto Pulcinella e Colombina si cerchino a vicenda inutilmente, mostrandoci un’evidente metafora dell’odierna “irriconoscibilità” della Maschera, di quanto essa ormai sia solo, nella migliore delle ipotesi, letteratura. Nelle peregrinazioni di Pulcinella si fondono lingua colta e lingua “bassa”, coloratissimi costumi e musica ricca di contaminazioni caratterizzate da codici comunicativi che vanno dal teatro napoletano ai burattini, dal Kabuki (con le sue pantomime) al teatro No (con le maschere e il coro). Il titolo dato allo spettacolo è ad un tempo un omaggio affettuoso alla vecchia Compagnia Teatrale di Enzo Moscato (“L’Orfano Veleno” appunto), e il rivendicare, da parte dell’autore, il desiderio profondo d’apocrifia, di una scrittura senza padri che da sempre anima i suoi percorsi erranti.
Regia
Enzo Moscato
Compagnia
Compagnia Teatrale di Enzo Moscato e "leuciana Festival"
Note
testo e ideazione Enzo Moscato
Via Benedetto Cairoli, 53 - 26041 Casalmaggiore (CR)